Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij, ‘’È fuggita l’estate’’ (1976)
Ho voluto proporre questa poesia dell’intellettuale russo Tarkovskij, perchè, a mio parere, essa illustra l’inscalfibile sentimento, tipicamente umano e drammaticamente attuale, di perenne inappagamento, quell’insoffribile stato dell’anima che logora gli uomini facendoli fluttuare in una continua inquietudine destinata a non trovare spesso una soddisfazione e che, talvolta, può condurli a vagheggiare la morte.
Вот и лето прошло Вот и лето прошло, Словно и не бывало. На пригреве тепло. Только этого мало. Все, что сбыться могло, Мне, как лист пятипалый, Прямо в руки легло, Только этого мало. Понапрасну ни зло, Ни добро не пропало, Все горело светло, Только этого мало. Жизнь брала под крыло, Берегла и спасала, Мне и вправду везло. Только этого мало. Листьев не обожгло, Веток не обломало... День промыт, как стекло, Только этого мало. | E’ fuggita l’estate E’ fuggita l’estate, più nulla rimane. Si sta bene al sole. Eppur questo non basta. Quel che poteva essere una foglia dalle cinque punte mi si è posata sulla mano. Eppur questo non basta. Ne’ il bene ne’ il male sono passati invano, tutto era chiaro e luminoso. Eppur questo non basta. La vita mi prendeva, sotto l’ala mi proteggeva, mi salvava, ero davvero fortunato. Eppur questo non basta. Non sono bruciate le foglie, non si sono spezzati i rami... Il giorno è terso come cristallo. Eppur questo non basta. |
Lapenna Gianmarco 5D LCE
Se anche tu come Gianmarco vuoi proporre il tuo consiglio poetico, prepara un file con la poesia da te scelta (sarà gradita anche la versione nell’eventuale lingua originale), scrivi qualche riga di introduzione al testo, registra la tua lettura e invia tutto a giornalino21_22@educandatouccellis.edu.it Alla creazione del qrcode ci pensiamo noi :)
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