Giovane donna misteriosamente scomparsa nei pressi del convento di Monza
SPARIZIONE AL CONVENTO
Non si tratterebbe di una semplice sparizione: i testimoni affermano di aver visto dettagli diversi, accennando persino al divino
Monza, 9 dicembre 1628 - E’ Lucia Mondella il nome della ragazza scomparsa, una giovane di circa sedici anni, dai capelli e gli occhi scuri: a detta di tutti quelli che hanno avuto a che fare con lei è molto bella, umile, cortese ma riservata e, soprattutto, molto devota.
Si tratta di un tentativo di rapimento senza successo, conclusosi con la teatrale e inspiegabile sparizione della giovane vittima.
La vicenda è accaduta qualche giorno fa e ha lasciato tutti senza parole o spiegazioni plausibili.
L’antefatto - La ragazza era ospite e protetta del convento della cittadina da qualche giorno. L’ultima persona con cui è entrata in contatto prima della vicenda è stata infatti una delle autorità di riferimento della struttura, che ama farsi chiamare “Signora”: quest’ultima aveva infatti incaricato Lucia di andare a chiamare il padre guardiano dei cappuccini dal convento vicino, senza che si dovesse allontanare troppo dalla dimora.
Il tentato rapimento - Alcuni testimoni oculari affermano di aver visto la ragazza uscire tranquillamente dal convento delle suore dove soggiornava. Secondo la ricostruzione degli inquirenti poi sarebbe uscita dalla porta del borgo per dirigersi sulla strada maestra, imboccando infine quella per il convento dei cappuccini.
Gli autori del mancato rapimento hanno fornito poi volontariamente nella loro deposizione buona parte dei fatti esposti di qui in avanti. Capeggiati dal “Nibbio”, hanno confessato di essere dei bravi al servizio del nobile e temuto “Innominato”.
Gertrude, la “Signora” di cui si è detto, è sospettata di essere in qualche modo complice del rapimento, ma su questo aspetto si sta ancora indagando.
Secondo quanto raccontato dai malviventi, il piano consisteva nell’aspettare Lucia con una carrozza parcheggiata sul ciglio della strada vicina a quella che avrebbe dovuta essere la sua destinazione. I criminali, travestiti da forestieri, l’hanno avvicinata con la scusa di chiederle delle indicazioni.
La sparizione - Quando i rapitori hanno però provato a sollevarla per rinchiuderla nella carrozza, stando alle loro parole, la ragazza “era saldissima al terreno, pareva una quercia”.
I malfattori affermano che la ragazza abbia poi iniziato a irradiare una strana luce. Accorgendosi dell’evento bizzarro, sono accorsi molti paesani che si trovavano nei pressi, e le loro versioni coincidono, fino a questo punto, con quella dei malintenzionati. E se la storia sembra già abbastanza strana così, in realtà non è ancora tutto: ogni testimone sostiene infatti una versione diversa da tutte le altre, per quanto riguarda quanto avvenuto dopo.
Un gruppo l’ha paragonata a un angelo o a una santa, paragonandola chi allo Spirito Santo, chi alla Provvidenza; qualcuno dice persino di aver visto Dio stesso. Un altro gruppo ha visto il suo volto trasformarsi in quello di un caro lontano o defunto, irradiante un’aria di pace e felicità eterna, stabile, intoccabile. Un altro ancora ritiene di aver visto una luce abbagliante, come se fosse allo stato di pura energia.
Tutti i testimoni infine concordano sul fatto che la ragazza, poi, avvolta da un’aura iridescente, si sia sollevata da terra, spazzando via tutte le nuvole che affollavano il cielo chiaro di quella giornata di sole. A questo è seguito un momento di assenza assoluta di qualsiasi suono, nel quale anche il tempo è sembrato dilatarsi. Poi la giovane, assieme al suo bagliore, si è volatilizzata senza lasciare nessuna traccia di sé o di quello che era appena accaduto, lasciando gli spettatori interdetti e sconcertati.
Conclusioni - Le autorità competenti hanno iniziato immediatamente le indagini per cercare di ritrovare la giovane che ormai è chiamata la “Luce” o “Luce di Dio” a seconda delle varianti della storia. I responsabili delle ricerche, però, non sono ancora riusciti a ricavare alcuna pista e tutte le ipotesi formulate finora non sembrano soddisfacenti. Si può affermare che si tratta di un fatto certamente fuori dal comune: basti pensare che quella che si crede un’apparizione divina ha portato al pentimento e alla conversione in primo luogo di quelli che hanno tentato di rapirla, ma anche degli altri testimoni. Infatti il gruppo di bravi ha deciso di costituirsi di sua spontanea volontà, presentando l’evento come causa scatenante della propria intenzione di redimersi.
Gaia Loi
2E LCE
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