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Quasi sonetti

Aggiornamento: 9 giu 2020

Quasi sonetti


Giovani delle Scienze Umane alle prese con la poesia


Fuori c’è la guerra

Fuori c'è la guerra

dentro casa mi perdo nella testa

vorrei andare in un’altra terra

che non abbia più tempesta


Da qui c’è sempre chi scappa

dopo aver toccato il fondo

senza aver nessuna mappa

in questo fragile mondo


Non c’è più nessuna tappa

Solo questo rumore in sottofondo

Ormai tutto si strappa


Come arrivasse il finimondo

E nessuno più si aggrappa

Rimango solo io vagabondo


Marta Bertoni, II^B LSU


Andrà tutto bene.

In questi giorni mi sento sola

mi manca tanto la mia scuola

anche se mi impegno con costanza

grazie alla didattica a distanza.


Spesso penso a chi sta male

per questa epidemia a diffusione mondiale.

Un grazie ai nostri medici e infermieri

lavorano e muoiono come grandi condottieri.


Chiusa in casa senza uscire

ascolto musica per non pensare

e il mio presente vorrei addolcire.


La speranza non dobbiamo abbandonare

perché prima o poi dovrà finire

e tutti insieme torneremo a festeggiare.


Carmen Agrimi II^B LSU


La vita

Il pensiero positivo

ogni mattino lo coltivo.

Apro gli occhi e sorrido al mondo

e annaffio la speranza nel profondo.

Vivo la vita che mi circonda

con la passione che mi inonda.

Dal profondo del mio cuore

la contraccambio con amore.


Non ti arrendere

ce la puoi fare

poiché ogni sconfitta avrà tanto da insegnare.


Credi sempre in te stesso

per affrontare il mondo con successo

e tutto ti sarà concesso.


Sofia Cunta II^B LSU



Il coronavirus

Arriva un virus dalla Cina,

ma è peggio della febbre suina.

Corona ormai ha girato tutto il mondo,

E in un microsecondo ha fatto un finimondo.


In questi giorni di restrizione,

Ho imparato la dura lezione.

La libertà è una cosa importante,

E l’ho capito solo adesso che è mancante.


Non possiamo più sgarrare,

Anche per fare la spesa la certificazione dobbiamo avere,

Feste e incontri da abolire.


Ma positivi dobbiamo stare,

Tra poco solo al passato potrà appartenere,

E di nuovo baci e abbracci per ripartire.


Martina Della Vedova II^B LSU


Le nonne

Appena nati, quello che ci appare

come raggio di luce in notte scura,

è un volto sorridente che rassicura

con sguardi e parole tanto care.


Ci accudisce e ci consiglia cosa fare

si occupa di noi senza misura,

ci dedica i pensieri e ci solleva da ogni paura

ma ci chiede mille volte: Vuoi mangiare”?


Le Nonne, sono mamme e sono amiche,

che lavorino in famiglia o fuori casa,

riempiono la vita di dolcezza e calore!


Rendono leggere le grandi fatiche,

e aggiungono la loro bellezza ad ogni cosa,

la loro intelligenza, il loro amore.


Maria Antonietta Gallo II^B LSU


La natura

La natura sembra nascere ogni giorno,

socchiude gli occhi, osserva il cielo,

apre le sue ali e si libera in volo,

sorride al sole e si guarda attorno.

È sempre un gran miracolo

migliaia di anime e colori.

un susseguirsi di gioie e dolori

del mondo in primo spettacolo.

Si alza il vento e si inseguono le nuvole,

dopo la pioggia torna sempre il sereno

ed ogni sera dipinge una nuova tela

Sembra la più bella delle favole

dove c’è un arcobaleno

e dove a vincere è la vita vera.


Silvia Marcuzzi, II^B LSU


Primavera

A metà Marzo, un leggero tepore,

dai nitidi raggi dell’opaco sole,

riscalda dolcemente il cuore

e iniziano a spuntare nei prati le prime viole.


Dai rami fioriti del pesco,

vola un profumo lieve

che porta, una sensazione di fresco

e le nuvole, nel cielo, sembrano batuffoli di neve.


Il piccolo uccellino, canta beatamente;

ecco, le rondini sono tornate.

Il cielo diventa rosso di sera;


I bambini scorrazzano per i parchi allegramente,

riempendo l’aria di immense risate.

È tornata. La Primavera.


Chiara Noacco, II^B LSU


Estate

Leggera, colorata e calda

ricca di sapori e avventure

che tinge il mare di sfumature

e tutto intorno a me si riscalda.


Le spiagge allegre e affollate,

Il profumo del piatto mare

Il tempo sembra volare

Questa è l'estate.


Nel cielo miriadi di stelle,

la luna, illumina, con il suo splendore

il mare calmo e silenzioso.


Il giorno dopo le nuvole sono snelle,

la gente, parlando, è di buon umore.

Si sente nell'aria un clima gioioso.


Mattia Missana, II^B LSU


Caporale

Scendendo, ti ho camminato accanto

nella pioggia, e vedo dentro rimpianti

nelle nostre anime, sbagli, pianti

freddi. Guardati, sterile nel fango.


Demone solo, col tuo sogno infranto,

compagni schiavi dei tuoi atti zelanti

e le vostre morti non sono nei canti.

Eri velenoso come il calicanto.


Caporale, i nemici li ho uccisi

e dimmi: siamo forse al sicuro ora?

Avevi la mia fiducia bendata.


E un altro giorno e ancora un'altra ferita.

Hai un muso sereno che ora mi implora

di mollarti. Qua tu ci lasci lisi.


Arianna Battigelli, II^B LSU


I suoi occhi gelidi

I suoi occhi gelidi erano tormentati dai ricordi di un'estate appena finita. I suoi occhi fissavano la meta tanto ambita là la monotonia non li avrebbe trovati. I loro cuori tagliavano apparentemente il silenzio figli di una società omologata dove la parola paura era poco utilizzata se non fossero scappati sarebbero stati posti al giudizio. Pensavano con una testa fusa, avevano una mente contusa. Loro non facevano come i gatti le fusa al potere. Volevano rimanere soli come due tigri albine. I suoi occhi senza l'anima di lei non potevano vedere. Né questo né quello nessuno li avrebbe mai potuti avere.


Beatrice Schiavone, II^B LSU





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