Quasi sonetti
Giovani delle Scienze Umane alle prese con la poesia
Fuori c’è la guerra
Fuori c'è la guerra
dentro casa mi perdo nella testa
vorrei andare in un’altra terra
che non abbia più tempesta
Da qui c’è sempre chi scappa
dopo aver toccato il fondo
senza aver nessuna mappa
in questo fragile mondo
Non c’è più nessuna tappa
Solo questo rumore in sottofondo
Ormai tutto si strappa
Come arrivasse il finimondo
E nessuno più si aggrappa
Rimango solo io vagabondo
Marta Bertoni, II^B LSU
Andrà tutto bene.
In questi giorni mi sento sola
mi manca tanto la mia scuola
anche se mi impegno con costanza
grazie alla didattica a distanza.
Spesso penso a chi sta male
per questa epidemia a diffusione mondiale.
Un grazie ai nostri medici e infermieri
lavorano e muoiono come grandi condottieri.
Chiusa in casa senza uscire
ascolto musica per non pensare
e il mio presente vorrei addolcire.
La speranza non dobbiamo abbandonare
perché prima o poi dovrà finire
e tutti insieme torneremo a festeggiare.
Carmen Agrimi II^B LSU
La vita
Il pensiero positivo
ogni mattino lo coltivo.
Apro gli occhi e sorrido al mondo
e annaffio la speranza nel profondo.
Vivo la vita che mi circonda
con la passione che mi inonda.
Dal profondo del mio cuore
la contraccambio con amore.
Non ti arrendere
ce la puoi fare
poiché ogni sconfitta avrà tanto da insegnare.
Credi sempre in te stesso
per affrontare il mondo con successo
e tutto ti sarà concesso.
Sofia Cunta II^B LSU
Il coronavirus
Arriva un virus dalla Cina,
ma è peggio della febbre suina.
Corona ormai ha girato tutto il mondo,
E in un microsecondo ha fatto un finimondo.
In questi giorni di restrizione,
Ho imparato la dura lezione.
La libertà è una cosa importante,
E l’ho capito solo adesso che è mancante.
Non possiamo più sgarrare,
Anche per fare la spesa la certificazione dobbiamo avere,
Feste e incontri da abolire.
Ma positivi dobbiamo stare,
Tra poco solo al passato potrà appartenere,
E di nuovo baci e abbracci per ripartire.
Martina Della Vedova II^B LSU
Le nonne
Appena nati, quello che ci appare
come raggio di luce in notte scura,
è un volto sorridente che rassicura
con sguardi e parole tanto care.
Ci accudisce e ci consiglia cosa fare
si occupa di noi senza misura,
ci dedica i pensieri e ci solleva da ogni paura
ma ci chiede mille volte: Vuoi mangiare”?
Le Nonne, sono mamme e sono amiche,
che lavorino in famiglia o fuori casa,
riempiono la vita di dolcezza e calore!
Rendono leggere le grandi fatiche,
e aggiungono la loro bellezza ad ogni cosa,
la loro intelligenza, il loro amore.
Maria Antonietta Gallo II^B LSU
La natura
La natura sembra nascere ogni giorno,
socchiude gli occhi, osserva il cielo,
apre le sue ali e si libera in volo,
sorride al sole e si guarda attorno.
È sempre un gran miracolo
migliaia di anime e colori.
un susseguirsi di gioie e dolori
del mondo in primo spettacolo.
Si alza il vento e si inseguono le nuvole,
dopo la pioggia torna sempre il sereno
ed ogni sera dipinge una nuova tela
Sembra la più bella delle favole
dove c’è un arcobaleno
e dove a vincere è la vita vera.
Silvia Marcuzzi, II^B LSU
Primavera
A metà Marzo, un leggero tepore,
dai nitidi raggi dell’opaco sole,
riscalda dolcemente il cuore
e iniziano a spuntare nei prati le prime viole.
Dai rami fioriti del pesco,
vola un profumo lieve
che porta, una sensazione di fresco
e le nuvole, nel cielo, sembrano batuffoli di neve.
Il piccolo uccellino, canta beatamente;
ecco, le rondini sono tornate.
Il cielo diventa rosso di sera;
I bambini scorrazzano per i parchi allegramente,
riempendo l’aria di immense risate.
È tornata. La Primavera.
Chiara Noacco, II^B LSU
Estate
Leggera, colorata e calda
ricca di sapori e avventure
che tinge il mare di sfumature
e tutto intorno a me si riscalda.
Le spiagge allegre e affollate,
Il profumo del piatto mare
Il tempo sembra volare
Questa è l'estate.
Nel cielo miriadi di stelle,
la luna, illumina, con il suo splendore
il mare calmo e silenzioso.
Il giorno dopo le nuvole sono snelle,
la gente, parlando, è di buon umore.
Si sente nell'aria un clima gioioso.
Mattia Missana, II^B LSU
Caporale
Scendendo, ti ho camminato accanto
nella pioggia, e vedo dentro rimpianti
nelle nostre anime, sbagli, pianti
freddi. Guardati, sterile nel fango.
Demone solo, col tuo sogno infranto,
compagni schiavi dei tuoi atti zelanti
e le vostre morti non sono nei canti.
Eri velenoso come il calicanto.
Caporale, i nemici li ho uccisi
e dimmi: siamo forse al sicuro ora?
Avevi la mia fiducia bendata.
E un altro giorno e ancora un'altra ferita.
Hai un muso sereno che ora mi implora
di mollarti. Qua tu ci lasci lisi.
Arianna Battigelli, II^B LSU
I suoi occhi gelidi
I suoi occhi gelidi erano tormentati dai ricordi di un'estate appena finita. I suoi occhi fissavano la meta tanto ambita là la monotonia non li avrebbe trovati. I loro cuori tagliavano apparentemente il silenzio figli di una società omologata dove la parola paura era poco utilizzata se non fossero scappati sarebbero stati posti al giudizio. Pensavano con una testa fusa, avevano una mente contusa. Loro non facevano come i gatti le fusa al potere. Volevano rimanere soli come due tigri albine. I suoi occhi senza l'anima di lei non potevano vedere. Né questo né quello nessuno li avrebbe mai potuti avere.
Beatrice Schiavone, II^B LSU
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