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Immagine del redattoreGiornalino Uccellis

Tualis: tra misteri e leggende

Per sfuggire alla tipica città calda e afosa di giugno, la scorsa estate abbiamo deciso di trascorrere una settimana a Tualis (in Carnia).

Tualis, in carnico Tualias, è un piccolo paese della carnia di 100 abitanti appartenente al comune di Comeglians con un’altitudine di 920 m circa; da qui si possono ammirare le vette dei monti Zoncolan e Crostis.

Durante le nostre lunghe passeggiate nei boschi e non, siamo capitate in luoghi famosi per la cronaca locale, ricchi di misteri e leggende.


Gracco: l'anziana scomparsa

Tra i nostri itinerari abbiamo scelto Gracco, una piccola frazione del comune di Rigolato, rinomata per il bosco di faggi, bosco "Bandito", che la sovrasta. Da Tualis a Gracco abbiamo percorso 4 km a piedi nel bosco, poi, una volta terminato il sentiero, ci siamo subito trovate all'interno del paesino. La prima casa in cui ci siamo imbattute è

proprio quella di Maria Vidale, la donna scomparsa il 24 settembre del 2004. Ormai sono passati più di 17 anni da questa vicenda ma resta lo stesso un grande enigma per la famiglia e i suoi concittadini che non hanno più avuto notizie di lei. In paese la chiamavano tutti Mariucci ed era conosciuta per il suo carattere estroverso e per le sue brevi camminate nei boschi con il suo cane Giuggiola. Maria si allontanò dalla sua abitazione per una delle sue solite passeggiate, questa volta senza Giuggiola. Il giorno dopo, domenica, Maria sarebbe dovuta partire per Medjugorje insieme ai suoi compaesani, ma di Mariucci non c'era l'ombra. Inizialmente la gente giustificò la sua assenza come un semplice ritardo ma con il passare dei minuti cominciarono a preoccuparsi, a telefonare a Maria e ad allarmare i suoi familiari; questi, messi al corrente del fatto, andarono a cercarla in casa, dove trovarono le finestre spalancate, il cane da solo e il telefono squillante nello zaino. Consapevoli del fatto che Maria era solita lasciare il paese per più giorni, i familiari aspettarono prima di allarmare le forze dell'ordine, ma arrivarono ad un punto in cui diventò necessario farlo.


L'ex sindaco di Rigolato Marcello Candido si adoperò subito insieme ai carabinieri,uomini del soccorso alpino, guardie di finanza ed elicotteri per battere a tappeto tutto il paese, i boschi limitrofi e le frazioni dei comuni vicini, senza riscontrare alcun esito positivo.

Con questi risultati abbiamo due ipotesi plausibili:

1.  la donna ha lasciato in qualche modo il paese perchè,l'ultima volta, era stata avvistata presso la fermata delle autocorriere con accanto alcune borse; ipotesi poco probabile poiché aveva prenotato il viaggio per lo stesso giorno quindi la donna avvistata potrebbe essere un'altra.

2. la donna si è sentita male nel bosco perchè ultimamente accusava forti dolori a causa della  sciatica ed è stato trovato un capo d'abbigliamento femminile che potrebbe essere stato il suo.


Tuttavia, sembra che la donna avesse un principio di alzheimer che l'ha portata spesso a compiere dei viaggi imprudenti e azzardati come quando fu avvistata a Trieste senza che nessuno sapesse nulla.Pertanto si tratta di omicidio, rapimento, perdita di memoria ,voglia di estraniarsi o semplicemente uno sbaglio fatale? 

Purtroppo questa scomparsa rimane irrisolta.


Le streghe di Claupa

Durante il nostro soggiorno a Tualis abbiamo avuto la possibilità di parlare con la nonna di Matilde che ci ha raccontato delle leggende tipiche di Tualis,tra cui la leggenda delle streghe di Claupa,una località sopra Tualis caratterizzata dal suo fitto bosco di abeti. A Claupa sono presenti numerose grotte nelle quali anticamente abitavano le streghe; queste creature si differenziavano dalle altre donne perchè si aggiravano di notte vestite interamente di nero e con il volto coperto da un velo di pizzo anche esso nero per nascondere il loro viso disumano.

Le streghe durante la notte uscivano dalle loro

grotte per andare a disturbare la gente del paese con

degli scherzi di cattivo gusto; per esempio

inserivano della resina appiccicosa nelle ciabatte

delle persone, liberavano le bestie dai loro recinti,

distruggevano gli orti e davano fuoco agli stavoli.

La popolazione per vivere in serenità poteva

adottare alcuni accorgimenti, come evitare di usare

l'aglio perché attirava le streghe e mettere delle

croci fuori dalle porte così non sarebbero entrate in

casa.

Un giorno dei cacciatori, tornando la sera tardi dalla caccia iniziarono a sentire degli strani canti e decisero di seguire il suono. Quando arrivarono a destinazione, nel "Plan da Strias", si trovarono davanti migliaia di streghe che cantavano attorno ai fiori dell'aglio e che consumavano tutto il cibo rubato dal paese. Il giorno dopo i cacciatori sparsero la notizia e tutte le donne del paese passarono il giorno a creare e consacrare quante più croci possibili in modo da imprigionare le streghe. La sera tutti gli uomini andarono nel Plan da Strias e piantarono le croci nel terreno intorno alle streghe che da quel momento in poi rimasero la, di giorno sopra agli alberi per non farsi vedere mentre la notte uscivano, fino a quando non morirono di stenti.

Così si conclude la leggenda, con una vittoria da parte dei cittadini che però continuano anche oggi a mettere delle croci fuori dalle loro case per non ripetere la storia.


Eleonora Girolami e Matilde Stua




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