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Una ripartenza attesa ma difficile

Una ripartenza attesa ma difficile


A causa del lockdown che si è avuto a seguito della più importante emergenza sanitaria che si ricordi a memoria d’uomo, tutte le attività anche quelle sportive si sono giustamente fermate, però c’è un modo per ricominciare?

Secondo me bisogna innanzitutto distinguere tra sport individuali e sport di squadra.

Per gli sport individuali, come ad esempio il golf e il tennis, è più facile pensare ad una ripresa poiché i giocatori e giudici di gara sono ben distanziati.

Poi ci sono gli sport di squadra dove sono inevitabili i contatti fisici come il calcio e il basket. I giocatori possono essere ben distanziati in panchina ma al primo calcio d’angolo si ritroverebbero tutti in un unico mucchio. Questi episodi sono già avvenuti nelle ultime settimane in Germania e hanno suscitato molte polemiche.


Personalmente credo che non ci sia nulla di sbagliato in questo; tutti i calciatori in campo e fuori sono seguiti da medici, fanno controlli sulla loro salute costantemente e quindi se dovessero risultare sani tutti e 22 penso che possano giocare senza problemi.


Anche gli sport ad alta velocità possono ricominciare la loro stagione. Formula Uno e Moto Gp che hanno mancato il primo appuntamento per pochissimi giorni, dovrebbero cominciare nelle prime due settimane di Luglio. Ma sarà possibile iniziare?

I piloti sono da soli nell’abitacolo e in sella sulla moto, ma nei box?

Tutti i meccanici sono ammassati nei garage, ma con le giuste protezioni si potrebbero mantenere le varie misure di sicurezza magari tenendo il casco - già utilizzato nei pit stop - anche nei box per tutta la gara.


La speranza è che tutto questo finisca al più presto, la ripresa delle attività legate allo sport sarebbero davvero un toccasana per intrattenerci in casa in questo periodo dove è ancora importante e necessario limitare al massimo gli spostamenti e le occasioni per uscire con gli amici. Infatti anche se le attività sportive dovessero riprendere immagino che sarà impossibile in qualsiasi modo, ancora per qualche mese, che il pubblico possa parteciparvi. Per cui, anche se lo sport dovesse finalmente riprendere, siamo destinati a pazientare per viverlo al meglio, dovremmo abituarci a non vedere e a sentire il calore delle tifoserie e gli atleti ci sembreranno un po' come pesci in un acquario.


Nino Chiovari, II^B

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