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Una scuola dell’altro mondo.

Tra Confucio e moderna competitività

Uno spaccato dei meccanismi del sistema scolastico cinese.


La Cina è sempre stato un altro paese, un’altra realtà, lontana da noi non solo geograficamente ma ancor più culturalmente. Dopo secoli di rapporti tra Cina e Italia, oggi  continuiamo a guardare la Cina con stupita curiosità. Caratteri simili ma soprattutto grandi differenze si possono riscontrare in ogni ambito della vita e quindi anche  nell’organizzazione della scuola e nel ruolo attribuito dalla società  a questa istituzione. Grazie alle lezioni di cultura delle docenti di cinese abbiamo potuto individuare le caratteristiche fondamentali del sistema scolastico cinese e i diversi aspetti per cui differisce da quello italiano. E’ stata poi di aiuto la visione di un c-drama (chinese drama) intitolato A love so beautiful i cui protagonisti sono liceali cinesi alle prese con amori giovanili. Oltre alle vicende dei personaggi, poiché la maggior parte delle scene si svolgono in un liceo, ne emerge uno spaccato interessante del mondo della scuola. (Lo potete trovare su Netflix, purtroppo è disponibile solo in cinese ma i sottotitoli sono anche in italiano e in inglese). Le differenze più significative tra il sistema scolastico cinese e quello italiano sono sicuramente il metodo attraverso il quale le conoscenze vengono insegnate e l’atmosfera che si crea all’interno della scuola. Gli insegnanti cinesi sono infatti molto severi con i propri alunni che solitamente sono raggruppati in classi da trenta e più persone.

Il metodo prevalentemente meritocratico, il severo giudizio della società e le molte ore passate a scuola contribuiscono a mettere pressione sugli studenti che crescono però con grandissime capacità di memorizzazione e ottime competenze in diversi ambiti, in particolar modo in campo scientifico.

Per avere un riscontro anche da chi ha effettivamente frequentato le scuole in Cina abbiamo sentito una studentessa cinese di seconda A LSI, Nicoletta, ed è venuto alla luce il clima che si crea tra i compagni di una stessa classe: l’importanza che le famiglie ma anche gli studenti stessi danno ai risultati del loro percorso scolastico è il principale motivo per il quale nelle classi c’è molta competitività, la quale rende particolarmente difficile instaurare relazioni significative e profonde all’interno della scuola. Nicoletta ci ha anche raccontato che le sue maestre della scuola elementare già parlavano ai propri alunni dell’esame di maturità, e dicevano che se non avessero studiato bene già da allora, il loro esame conclusivo delle superiori non sarebbe andato bene. 

Come in Italia, il percorso scolastico cinese si suddivide in tre ordini di scuole, la scuola elementare chiamata 小学 (xiăoxué, piccola scuola) da sei a dodici anni. Seguono le scuole medie, composte da 中学 (zhōngxué), ovvero scuola di mezzo, dai dodici a quindici anni, corrispondente alle nostre scuole medie, e da 高中 (gāozhōng), letteralmente le nostre scuole superiori, dai quindici ai diciotto anni. Dopo le superiori, la maggior parte degli studenti prosegue gli studi con l’università, chiamata 大学 (dà xué), grande scuola, dai diciotto anni ai ventidue. Fra queste la scuola determinante per il futuro degli studenti è il “liceo”: diversamente dall'Italia, le superiori durano tre anni e comprendono materie molto simili a quelle studiate nelle scuole italiane. Elemento che solitamente sbalordisce sono gli orari: si inizia prestissimo, circa verso le sei e quaranta di mattina e si finisce tardi, verso le otto di sera. L'impegno necessario è incredibilmente elevato in tutte le materie studiate e ci sono continue verifiche che richiedono un grande lavoro di memorizzazione, a differenza di quanto avviene nella scuola italiana. 

Un’altra grande differenza con la scuola italiana è l’importanza data allo sport: nei campus delle scuole cinesi sono presenti diverse facilities per moltissimi sport, dal basket al calcio, dall’atletica al nuoto, molto similmente a ciò che avviene nelle high school americane. I risultati sportivi sono tenuti in considerazione per le valutazioni scolastiche e permettono anche di avere borse di studio. Oltre allo sport viene data una grande importanza anche al benessere fisico in generale: per affrontare al meglio le ore di lezione si fanno, per esempio, dei massaggi agli occhi per impedire alla vista di cedere.

Al compimento del ciclo scolastico, anche in Cina gli studenti devono sostenere una prova conclusiva. 

Nonostante anche in Italia l’esame di maturità sia impegnativo, sicuramente non lo è quanto in Cina, dove la prova prende forte ispirazione dagli esami imperiali svolti sin dal 605 d.C. che servivano per accedere alle varie cariche amministrative: erano basati sugli scritti di Confucio, pilastro del pensiero della società cinese, e la preparazione richiedeva una grandissima conoscenza dei libri fondamentali e un periodo di studio molto lungo che comprendeva la memorizzazione di interi testi. Questi esami furono aboliti nel 1905 dalla dinastia Qing, ma ne rimane ancora qualcosa nel cosiddetto 高考 (gāokăo), ovvero l’equivalente del nostro esame di maturità. Questo esame è in vigore dal 1952 e per superarlo gli studenti devono avere un’ottima preparazione, studiando fino a sedici ore al giorno. Anche il resto della popolazione è attivamente coinvolta nel creare un clima che faciliti la concentrazione di chi studia, per esempio evitando di fare rumori forti, come suonare il clacson, vicino ad una scuola superiore. Per gli studenti cinesi e per le loro famiglie è importante ottenere il miglior risultato poiché più alto è il punteggio, più alta è la possibilità di entrare nelle università d’eccellenza, come per esempio 清华大学 (Qīnghuá dàxué, università Tsinghua).

L'ultima differenza che è fondamentale evidenziare, ovvero il diverso peso che il percorso scolastico ha nella vita dei singoli studenti, è determinata non solo  dagli insegnamenti di Confucio, ma anche dall’introduzione del capitalismo avvenuta negli anni Settanta con le riforme di Deng Xiaoping.

L’introduzione del sistema capitalista in Asia orientale ha comportato un aumento della competitività nell’ambiente scolastico, questo perché i risultati del percorso degli studenti sono diventati il parametro attraverso il quale veniva e viene tuttora decisa la condizione sociale e lavorativa dei cittadini  una volta finiti gli studi. In Italia invece, i risultati finali delle scuole superiori non sono così determinanti per il futuro universitario e lavorativo degli studenti, per questo gli studi non si caricano della stessa pressione. 

L'impronta che gli insegnamenti di Confucio hanno dato storicamente alla Cina contemporanea hanno determinato l’evoluzione della società cinese in linea con le virtù da lui indicate. Per chi non lo sapesse Confucio è senza esagerazioni il fondatore della società cinese come la conosciamo oggi, con la sua ideologia prima filosofica e poi politica ha plasmato intere generazioni. Le virtù confuciane, ovvero le caratteristiche che un uomo retto, in cinese 君子 (jūnzi), dovrebbe possedere, sono ancora oggi fondamentali. Molte di queste influenzano anche l’ambiente scolastico, per esempio 孝 (xiào, pietà filiale), virtù la quale prevede che si onorino i genitori anche attraverso la buona condotta e la gratitudine per ciò che essi fanno per il figlio, evitando quindi di sprecare le opportunità date (la scuola), ma anche 忠 (zhōng, lealtà/dedizione) ovvero l’impegno massimo in ogni attività svolta, e quindi anche nello studio. Ovviamente queste virtù possono essere qualità di qualsiasi persona, cinese o meno, ma nella società occidentale il senso del dovere, per esempio, è un valore “individuale”, in quanto varia da persona a persona, e non è invece insegnato come valore alla base della comunità, come invece è per le virtù di Confucio.


Fonti: intervista a Nicoletta (2°A LSI), lezioni di cultura


Rupil Alice, Tazzioli Elisabetta Rachele 3A LSI

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