top of page

Sacrifici per la scuola, ne vale la pena?

Intervista con l’ex allieva Anna Zilli del nostro Liceo Classico Internazionale (cinese)

Risale al 2014 l’iniziativa dell’Uccellis di inserire l’indirizzo cinese in un liceo classico. Una scelta che si rivelò molto impegnativa per gli studenti, a volte travolti dalle tante ore di studio e costretti ad abbandonare il percorso. Basti pensare che di quei primi 21 alunni iscritti, solamente 12 si diplomarono nel 2019. Parliamone con qualcuno che questo percorso l’ha vissuto in prima persona, Anna Zilli. All’inizio, il suo interesse per la matematica e la fisica l’aveva portata a scegliere un liceo scientifico, poi la sua passione per l’Oriente l’ha indirizzata verso il classico con opzione cinese. Anna definisce la sua esperienza all’Uccellis un viaggio, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Tutte le par tenze compor tano uno stravolgimento delle vecchie abitudini. Inizialmente, gli ostacoli maggiori furono le tante ore passate a scuola e la quantità di materie da studiare. Per Anna, organizzazione e gestione del tempo sono state la chiave per risolvere queste difficoltà. Dato che la classe era relativamente piccola e le ore a scuola erano molte, Anna ha sviluppato un legame molto forte con i professori e con i compagni di classe. Nonostante ci siano stati alcuni momenti difficili, è riuscita a esprimersi liberamente, tanto che definisce i propri professori come dei secondi genitori. Durante l’intervista traspare in lei un forte senso di gratitudine nei loro confronti, nonostante gli anni passati. A suo parere, fare questa esperienza aiuta a sviluppare molteplici capacità: logica, cultura generale, versatilità, ma soprattutto un’apertura mentale molto ampia. Se volete scegliere questo indirizzo, oggi liceo scientifico internazionale, il consiglio è di affrontarlo con positività (anche se a volte può risultare difficile), perseveranza e flessibilità. Identifica come valore aggiunto di questo percorso le certificazioni di lingua cinese e inglese, un obiettivo che continua a perseguire. Parlando di lingua cinese, oggi si sta preparando per l'HSK 5 e il BCT (business chinese test). Sicuramente singolare e curiosa è la scelta della facoltà, Management del Lusso a Nizza. Un indirizzo che la appassiona e che le ha permesso ora di partecipare ad uno stage in un hotel 5 stelle a Venezia, dove si occupa della gestione del “food and beverage”. Vuole finire il prima possibile l’università per provare poi ad approfondire le proprie conoscenze direttamente in oriente, trascorrendo un anno in Cina e poi uno in Corea. Il sogno che insegue è quello di poter diventare un giorno una “general manager”, diventando un leader e non un capo. Che differenza c’è tra le due definizioni? Il primo ispira ed istruisce, il secondo impartisce ordini. Anna spera infatti di trasmettere felicità alle persone una volta entrata nel mondo del lavoro, caratteristica non sempre al primo posto nelle posizioni dirigenziali. Parlare con lei mi è stato di ispirazione, i suoi sacrifici e difficoltà non l’hanno demoralizzata, ma motivata ad andare avanti e cercare la sua strada. Mi ha fatto capire che è importante perseguire i propri obiettivi, sapendo che anche nei momenti difficili è fondamentale restare positivi e dare il massimo. Spero di avervi trasmesso, almeno in parte, quanto Anna ha dato a me.

“Il successo non è un caso. È duro lavoro, perseveranza,

apprendimento, studio, sacrificio e, soprattutto, amore

per ciò che stai facendo o che stai imparando a fare.”

(Pelé)


Slongo Giada 2°A LSI

47 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page